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F.A.Q.
Domande Frequenti
età evolutiva (0 - 18 aa)

Troverai in questa pagina una serie di domande che frequentemente vengono poste al servizio, e che possono aiutarti nella comprensione di qualche dubbio, o nella scelta delle possibili strade per voi percorribili.
Se non trovi la domanda che volevi porci, non esitare a contattarci premendo il tasto qui accanto, o lasciando il tuo numero in Home Page chiedendo di essere richiamato, cercheremo di risolvere ogni tuo dubbio!

QUANDO SI PORTA UN BAMBINO DAL LOGOPEDISTA?

lo sviluppo comunicativo e linguistico di ogni bambino è differente e peculiare, ma come ogni altra abilità, il linguaggio e le altre funzioni cognitive seguono delle linee di sviluppo comuni, che variano entro alcuni range attesi. Così come ci aspettiamo che intorno l'anno il nostro bimbo inizi a muovere i primi passi, e che un bambino in prima elementare impari a leggere e scrivere prima lettere, poi sillabe, poi parole e infine brevi testi, sono tante le tappe di sviluppo che caratterizzano l'evoluzione di un bimbo verso il ragazzino e l'adulto che sarà. Il logopedista entra in campo quando qualcuna di queste tappe di sviluppo, o più di una, sono disattese, per aiutare il bambino a compensare le difficoltà emerse, garantendo uno sviluppo il più armonioso possibile.

COME CAPIRE SE UN BAMBINO HA BISOGNO DI UN LOGOPEDISTA

Proprio per il fatto che esistono dei range entro i quali prevediamo che una determinata abilità sviluppi nel corso della crescita di un bambino, esistono dei campanelli di attivazione che un genitore può considerare, nella scelta o meno di rivolgersi ad un professionista, per capire l'effettiva necessità di supporto per suo figlio.

Hai un dubbio circa lo sviluppo del linguaggio?

COME SI SVOLGE UNA PRIMA VISITA?

La prima visita è il primo incontro che avviene tra la famiglia ed il professionista. In questa visita è essenziale la presenza di entrambi i genitori, sia per questioni legate ad un aspetto legale, in quanto entrambi dovranno firmare un consenso ad un trattamento sanitario per un minore, sia per far si che il racconto circa lo sviluppo generale del proprio figlio sia il più accurato possibile, ricco delle osservazioni di entrambi i genitori, per una presa in carico completa ed esaustiva.

SE UNO DEI DUE GENITORI NON PUO' ESSERE PRESENTE IN PRIMA VISITA?

Se il padre o la madre del bambino non potranno essere presenti durante la prima visita per questioni lavorative o altre, sarà necessario e imprescindibile, pena la non esecuzione della visita, la compilazione e la firma di un consenso al trattamento sanitario del proprio figlio minore, nonché il consenso che questo venga accompagnato solo dall'altro genitore. Tale consenso dovrà essere accompagnato da una fotocopia fronte retro dei documenti dei rispettivi genitori, completi di firma autografa.

Non hai già pronto questo modulo di consenso?

CHE TIPO DI VALUTAZIONE FA UN LOGOPEDISTA

Il logopedista, a seconda della richiesta portata dalla famiglia in prima visita, stabilirà una serie di incontri solo con il bambino, per poter approfondire la problematica presente, e capire se necessita di supporto logopedico. Gli incontri solitamente possono variare di numero tra 2 e 4, a seconda dell'età del bambino, e della quantità di aspetti da approfondire. La valutazione consisterà nella somministrazione di test carta-matita che il bambino vivrà per lo più come dei giochini divertenti da risolvere, e che permetteranno al logopedista di individuare le fragilità e i punti di forza del bambino, da sfruttare per impostare un efficace piano terapeutico.

CHE TIPO DI ESERCIZI PROPONE UN LOGOPEDISTA?

Nell'era del digitale oramai il web è ricco di proposte di esercizi da poter provare in casi spot di difficoltà random.

"Ripeti tante volte TLA per impostare correttamente la R del tuo bambino!"

 

Purtroppo Ahimè, non basta, vorremmo tutti che fosse così semplice! Richiederebbe meno studio, meno lavoro e meno impegno nel percorso terapeutico per tutti, noi professionisti, voi genitori, e non ultimi, i vostri bambini.

Non esistono purtroppo esercizi efficaci per tutti, né esercizi risolutivi di determinate difficoltà, infatti il trattamento logopedico richiede uno studio del caso molto puntuale, che tenga in considerazione aspetti più tecnici legati alle alterazioni presenti, ma anche personologici, comportamentali, scolastici, familiari e di relazione. Il mix di tutti questi aspetti, che esploriamo nel corso della prima visita e della valutazione con il bambino, sarà il giusto cocktail che potrà portare alla risoluzione del problema!

E non serve specificarlo... non tutti funzioniamo allo stesso modo!

QUAL E' IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA?

Nonostante il logopedista sia oramai una figura molto conosciuta, sopratutto rispetto 40 o 50 anni fa, alcuni ancora nutrono dei dubbi circa il vero ruolo del logopedista, di cosa si occupa e quando potrebbe essere una figura utile da contattare.

Anzitutto è doveroso dire che il logopedista non si occupa di "far parlare i bambini", infatti la professione del logopedista è rivolta ad una popolazione molto eterogenea, caratterizzata da 0 a 100+ anni, e dalle più disparate problematiche! Questo fa si che avere nel Team più logopedisti, specializzati in differenti aree della branca logopedica, garantisca una presa in carico migliore a 360°.

Alcuni esempi?

Nei bambini: disturbi di linguaggio, disturbi di letto-scrittura, disturbi di voce, autismo, neurodivergenza, sindromi, paralisi cerebrali, metodo di studio, disprassia, e mille altre.

Negli adulti: disturbi di voce come polipi, noduli cordali, laringectomie, edemi, ma anche riabilitazione del decadimento cognitivo, riabilitazione post coma, post-ictus, cisti cerebrali, paralisi facciali, impianti cocleari, e così via. 

Abbiamo scritto un articolo sul ruolo del logopedista pediatrico, lo trovi qui!

A COSA E' DOVUTO UN RITARDO DI LINGUAGGIO?

Vorresti una risposta semplice, vorresti trovare IL colpevole delle difficoltà che noti nel tuo bambino, purtroppo saremmo poco professionali ed anti-scientifici se ti dicessimo che la causa del ritardo di linguaggio del tuo bambino è solo una, ma anche se te ne proponessimo due. In realtà, come in tutte le cose, la complessità che contraddistingue l'essere umano è sempre così grande!

Di sicuro sappiamo che la componente genetica è un fattore assai importante, uno studio di Bishop e colleghi del 2006 indica come la componente genetica abbia un' importanza maggiore, rispetto l'ambiente di esposizione nello sviluppo di un ritardo di linguaggio, seppur  i fattori di rischio psico-sociale acquisiscono importanza durante lo sviluppo (Sansavini A. et al., 2021). Sono considerati come fattori coinvolti nello sviluppo di un ritardo di linguaggio anche le condizioni prenatali, perinatali, basso peso alla nascita, prematurità, ordine di nascita, condizioni socio-economiche, basso livello di istruzione familiare, dimensioni della famiglia, minoranze...

La coordinatrice del servizio ha condotto una revisione scientifica come lavoro di tesi di laurea magistrale proprio sugli aspetti legati ai disturbi di linguaggio e di apprendimento, non vuoi ascoltarla tutta vero?

se hai dei dubbi, portali nella nostra stanza delle parole, li scioglieremo insieme uno alla volta!

CHI PRESCRIVE DEGLI INCONTRI CON UN LOGOPEDISTA?

Vorresti una prescrizione medica o un parere per capire se può esserti utile una prima visita logopedica?

Non so se lo sai, ma puoi richiedere una consulenza gratuita presso il nostro centro!

Detto questo, puoi parlare di questi dubbi al pediatra del tuo bambino, che può prescrivere una prima visita logopedica presso Sistema Sanitario Nazionale (SNN), o una prima visita neuropsichiatrica (NPI) in caso di situazioni dubbie.

COME STIMOLARE IL CORRETTO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO?

Essere esposti ad un ambiente stimolante sia dal punto di vista cognitivo che linguistico permette di sviluppare conoscenze e competenze in linea con le attese e ricche, che possano diventare risorse per il bambino, anche a livello relazionale. 

Alle volte i genitori non sanno come interagire in maniera efficace con il proprio bimbo durante le prime fasi evolutive, per questo abbiamo scritto un breve prontuario per aiutarvi, con dei consigli sempre pronti all'uso!

Se sono tutte cose che già fate, e notate che la situazione è stagnante, forse è arrivato il momento di considerare di ricevere un aiuto da uno specialista del linguaggio.

COME CAPIRE SE CI SONO DIFFICOLTA' NEGLI APPRENDIMENTI?

Se ti stai facendo questa domanda, probabilmente sei già consapevole che qualcosa nel percorso di apprendimento del tuo bimbo, stona con la sua spiccata intelligenza. Sai che le capacità cognitive (il quoziente intellettivo in termini specifici) è assolutamente nella media nei disturbi di apprendimento? Riconoscere precocemente una difficoltà, permette di poter intervenire tempestivamente attraverso un supporto specialistico, che possa agevolare il tuo bimbo nel suo percorso formativo, diminuendo il senso di inadeguatezza e fatica che spesso accompagna i bambini con difficoltà di apprendimento.

Ecco alcuni segnali che dovresti poter riconoscere:

- confusione tra destra e sinistra

- difficoltà nella lettura dell'orologio analogico

- confusione tra lettere graficamente simili

- inversione di grafemi simili

- perdita del segno durante la lettura

- eccessiva difficoltà nell'apprendimento di lingue straniere

- scrivere parole avvicinandole/separandole in maniera anomala

- numerosi errori ortografici

- notevole difficoltà nel memorizzare termini specifici

- eccessiva fatica nel calcolo rapido, in colonna, nelle tabelline

- difficoltà con i numeri, la notazione musicale o altri codici con simboli

Ovviamente non è necessario che tu possa riconoscerle tutte in tuo figlio, proprio perchè gli apprendimenti sono abilità specifiche, è possibile che ci sia una difficoltà nella lettura, ma una scrittura conservata, così come anche la capacità di calcolo, o viceversa. 

Se hai dei dubbi, rivolgiti a dei professionisti del settore per condurre una valutazione e capire come procedere per favorire il corretto sviluppo degli apprendimenti e del senso di autostima di tuo figlio, riducendo anche lo stress familiare che spesso accompagna il momento dei compiti.

A QUALE ETA' SI FA DIAGNOSI DI D.S.A.?

In realtà la domanda può condurre a confusione!

Infatti non si parla di D.S.A. in maniera generica, bisogna specificare che tipo di D.S.A. (o quale dei suoi sottotipi) sono caratterizzanti la difficoltà del vostro ragazzo. 

Fanno parte dei Disturbi Specifici di Apprendimento le difficoltà nella lettura (Dislessia), le difficoltà nella scrittura ortografica (Disortografia), le difficoltà nella scrittura, in particolare del tratto grafico (disgrafia), e le difficoltà nei numeri e nel calcolo (discalculia).

Questi 4 sottotipi possono essere tutti presenti, esserne presenti solo alcuni, o addirittura esserne presente solo uno. Capire in maniera puntuale e tempestiva il tipo di difficoltà realmente presente permette di agire specificatamente a supporto di quella abilità, garantendo un miglior risultato.

Veniamo però a noi, è possibile condurre diagnosi di dislessia, disortografia e disgrafia dalla fine della seconda elementare, mentre per la diagnosi di discalculia occorre attendere la fine della terza elementare. 

ATTENZIONE! questo non significa che non è possibile individuare prima delle difficoltà di apprendimento e supportarle fin da subito, infatti, se notate che il vostro bambino rimane indietro rispetto la classe, approfondite fin da subito la situazione per capire come aiutarlo al meglio a sviluppare adeguate strategie di compenso!

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